Un giorno d’inizio estate, io con i miei amici andammo in un vecchio capannone della periferia di Bologna per realizzare un dipinto di grandi dimensioni, grande come la denuncia degli affari sporchi della mafia nel mondo che volevo gridare. La tela è imbrattata di rosso, il rosso del sangue delle vittime sul lenzuolo bianco che la scientifica stende sulle vittime. Il verde rappresenta le campagne della camorra. Il blu ricorda gli affari sporchi delle discariche in mare. Il bianco… le vele di Scampia. E ovunque il nero del male.